Sergio (n.1943)
Nel 1965 entra in azienda, dopo aver svolto il suo apprendistato orafo nel negozio e nel laboratorio di famiglia e dopo un tirocinio alla Borsa di Diamanti di Anversa, inizia lo studio delle antiche oreficerie ed argenterie ed è spesso a Londra per l’acquisto di argenti antichi presso le più importanti Case d’asta, per arricchire la collezione dello storico negozio di famiglia.
La Maison oramai conta una clientela cui alla tradizionale nobiltà si sono affiancato i rappresentanti dell’alta borghesia, imprenditori e professionisti di Roma e non solo.
Negli anni ’70, nonostante gli anni di piombo, i gioielli ANSVINI compaiono indossati dalle più affascinanti Signore nei salotti eleganti di Roma e del Mondo, e fotografati per le più importanti riviste di moda internazionali come Vogue e l’Officiel
Siamo agli anni ’80 del ventesimo secolo, nel mondo trionfa il Made in Italy, Valentino, Armani, Versace, Fendi e tutti i grandi nomi della moda crescono e si vanno affermando come griffe internazionali. Sono anni carichi di fermento ed innovazione artistica. Questa primavera della creatività investe anche la gioielleria italiana.
Nel 1981 Sergio, riceve dall’Accademia di Costume e Moda, l’incarico di insegnamento di Storia della Gioielleria e l’anno seguente fonda, con Rosanna Pistolese (presidente dell’Accademia), il corso triennale di stilismo di gioielleria.
Un’altra azienda Milanese, che nasce in quegli anni, dedicata alla formazione dei nuovi designer italiani, lo IED (Istituto Europeo del design) all’apertura della sua sede a Roma incarica Sergio, sulla base della sua esperienza di ideare e dirigere il “corso di Stilismo di gioielleria”, nello stesso periodo, la INTERGOLD gli assegna l’incarico di progettare ed eseguire una linea di gioielli a tema che insieme a quelli dei più importanti stilisti mondiali sfileranno nelle Fiere Internazionali.
nello sviluppo del prodotto ANSVINI, introduce un suo stile di disegno, connotato da continui rimandi all’arte, all’architettura, con particolare attenzione al Barocco Romano, il marchio ANSVINI con questi gioielli si afferma in Europa e sbarca in USA. E parallelamente si occupa di acquistare pietre di colore, diamanti e perle, e per farlo compie frequenti viaggi in Thailandia, Birmania, Sri Lanka e Vietnam e ad Anversa.
La poliedricità de suoi interessi, spinge Sergio, a dedicare in quegli anni, parte del suo tempo allo studio delle oreficerie del XIX secolo con ricerche sul fondo Castellani presso l’Archivio di Stato a S. Ivo alla Sapienza, seguendo le indicazioni di Gabriella Bordenache Battaglia (curatrice del tesoro Castellani presso il museo di Villa Giulia) massima esperta di questa pagina storica della gioielleria romana.
Inoltre per un lungo periodo (’80 – ’90) ricopre vari incarichi di spicco nel mondo delle associazioni di categoria (è stato Vicepresidente dell’Associazione Romana Orafi, Presidente della Camera Italiana degli stilisti di gioielleria, Presidente della Camera del Gioiello, Presidente degli Artigiani Orafi Romani).
Gli incarichi di cura e catalogazione del Tesoro di San Pietro e della Basilica Vaticana, che non si sono mai interrotti, nella seconda metà degli anni ’90 vedono la Maison impegnata nel restauro delle suppellettili Sacre della Sacrestia Pontificia e successivamente della catalogazione e dello studio dell’intero patrimonio di oreficeria del Tesoro (Museo della Basilica di San Pietro). Un compito complesso di ricerca, che occuperà per due anni gran parte del suo tempo